Salvatore Ferragamo: quando la moda rispetta l’ambiente
“In un momento in cui l’attenzione a preservare le risorse del nostro pianeta per le generazioni future è altissima, abbiamo voluto farci portavoci di un approccio responsabile, che coniuga l’estetica all’attenzione per le risorse della natura a dimostrazione che si può fare business in maniera ecologica“. Con queste parole, Michele Norsa – ad di Salvatore Ferragamo Italia – ha spiegato alcune iniziative del gruppo che muovano nella direzione della sostenibilità a 360°: economica, sociale, ambientale.
Dopo il codice etico applicato con rigore da anni, il gruppo italiano – fondato nel 1927 e diventato marchio mito del mondo della moda – ha trasformato i propri packaging in scatole e shopping bag ecologiche, made in Italy e certificate FSC (Forest Stewardship Council, il marchio che certifica la provenienza della materia prima da foreste gestite sostenibilmente). “Una scelta naturale”, come l’ha definita Michele Norsa, ma che non è tale per tante altre case di moda ed aziende italiane che continuano ad ignorare il loro impatto ambientale.
Ovviamente la “sostenibilità” di un business non termina qui e ci auguriamo che il gruppo Ferragamo e gli altri attori del mercato continuino il loro percorso di responsabilizzazione. Tuttavia, un riconoscimento a chi per primo sceglie di “fare business in maniera ecologica” è d’obbligo!
In un momento in cui l’attenzione a preservare le risorse del nostro pianeta per le generazioni future è altissima, abbiamo voluto farci portavoci di un approccio responsabile, che coniuga l’estetica all’attenzione per le risorse della natura a dimostrazione che si può fare business in maniera ecologica
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